Venezia Hotel Mondial

Hotel a Venezia Marghera

Venezia

A Venezia, durante tutto l’anno, si svolgono manifestazioni famose in tutto il mondo: il Carnevale, la Mostra del Cinema, la Regata Storica, la Biennale e altre importantissime esposizioni presso i numerosi musei.

La primavera-estate è il periodo dell’anno in cui è concentrata la maggior parte delle feste e manifestazioni cittadine:

  • S. Marco il 25 aprile;
  • il giorno della Sensa (l’Ascensione) in avanzata primavera, con la rievocazione dello     Sposalizio del Mare;
  • in maggio la Vogalonga, grande festa remiera della città;
  • la festa del Redentore nella terza domenica di luglio, con la tradizionale uscita in barca     notturna e i fuochi pirotecnici in laguna.
  • la prima domenica di settembre la spettacolare Regata storica in Canal Grande
  • la Biennale d’Arte ai Giardini, in estate ad anni alterni
  • il Festival del Cinema al Lido di Venezia
  • il premio letterario Supercampiello nella cornice di Palazzo Ducale

Anche in autunno inverno non mancano occasioni di festa e di divertimento:

  • la festa della Madonna della Salute il 21 novembre, una delle più care agli abitanti.
  • il Carnevale, rinato dalle sue ceneri storiche come spontaneo recupero delle tradizioni, e     subito strumentalizzato in chiave turistico-commerciale, è un fenomeno a tal punto     macroscopico da attirare inevitabilmente curiosità e desideri.

 

Teatro la Fenice, Venezia
Teatro lirico di Venezia, inaugurato nel 1792 con i giochi di Agrigento di Giovanni Paisiello (1740-1816). Distrutto dal fuoco nel 1836 e risorto identico all’originale, du sede nel XIX secolo di varie prime rappresentazioni liriche come il Tancredi di Gioacchino Rossigni (1813), la Beatrice di Tenda di Vincenzo Bellini (1832) il Rigoletto di Giuseppe Verdi (1851) che qui dovette registrare nel 1853 l’insuccesso della Traviata. Sede di una ricca stagione operistica e del Festival internazionale di musica contemporanea, nel 1996 è stato completamente distrutto da un incendio. Nel dicembre 2003 è stata inaugurata la nuova Fenice, completamente ricostruita.

Arena di Verona
Il festival areniano nacque grazie ad un tenore, e grazie ai vari impresari ed enti è arrivato fino a oggi. Nell’estate del 1913, il tenore Giovanni Zenatello e l’impresario teatrale Ottone Rovato assunsero il rischio finanziario di promuovere in Arena una grandiosa manifestazione lirica per celebrare il centenario della nascita di Giuseppe Verdi. Con la messa in scena di Aida l’arena di Verona divenne il più grande teatro lirico all’aperto del mondo, un primato che tutt’ora mantiene.

ITINERARI

Da S. Pietro in Castello a Campo Santi Giovanni e Paolo
La storia della colonizzazione di Venezia iniziò nel V secolo d.C. l’acuirsi delle scorrerie barbariche nel territorio dei “Veneti” ed il sacco, da parte dei Longobardi, di Eraclea e Torcello dette origine all’abbandono di queste città e all’insediamento del primo “duca” o “doge” a Malamocco.
E così inizio a popolarsi la zona di Castello e fu l’allora Basilica di S. Pietro in Castello ad ospitare il Patriarca di Venezia. Scendendo dal ponte antistante l’antica Basilica, il visitatore che guardasse innanzi a sé, scorgerebbe una pietra più chiara delle altre: in quel punto il Doge in visita al Patriarca, dimetteva il suo potere per assoggettarsi a quello ecclesiastico.
Da S. Pietro in Castello si arriva, percorrendo la Riva degli Schiavoni, alla Chiesa di S. Zaccaria, importante sia per la bellezza particolare dell’opera architettonica, sia per le opere in essa contenute, tra le quali la celebre Pala del Bellini “Vergine col putto in trono, santi e angeli musicanti”; da visitare la sottostante cappella di S. Atanasio dove erano custodire le reliquie del santo, ora nella chiesa e dove è possibile vedere la chiesa primitiva con il pavimento sommerso sotto l’acqua. Merita sicuramente una visita approfondita il Campo Santi Giovanni e Paolo.
Questo fu il luogo più importante di Venezia dopo piazza S. Marco; su di esso si affaccia la Scuola di S. Marco ora sede dell’ospedale Civile di Venezia e sorge la scultura del Verrocchio dedicata a Bartolomeo Colleoni. Impedibile è una visita alla Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo sia per le importanti opere artistiche ivi presenti sia per una visita al luogo che custodisce le spoglie di molti tra i dogi e gli eroi della Serenissima.

Dall’Accademia alla Madonna dell’Orto
A chi cerca una raffigurazione grafica della Venezia più antica, è d’obbligo una visita alle Gallerie dell’Accademia (all’interno di quella che fu la scuola del Grande dei Battuti) dove si potranno trovare opere di Bellini, Carpaccio, Giorgione, Vivarini, Palma il Vecchio, Veronese, Tiziano e Tintoretto. Particolarmente suggestiva l’opera del Carpaccio che proietterà l’osservatore in una Venezia antica. Si vede bene Rialto, sede del Porto e dei traffici commerciali, su cui si stende l’antico ponte di legno ai cui vertici si trovano i due tronconi levatoi. Altra chiesa votata a custodire le spoglie dei Dogi di Venezia è la chiesa di S. Maria Gloriosa dei Frari, massimo esempio di architettura gotica a Venezia, all’interno sono conservare opere di altissima qualità artistica (tiziano, Donatello, Vivarini, Bellini ) e uno straordinario coro ligneo. Passando attraverso il Sestriere di Cannaregio, si arriva al Ghetto di Venezia.
Qui nel 1527 fu relegata la comunità ebraica di Venezia che prima si trovava prevalentemente all’isola della Giudecca. Precedentemente quest’area ospitava le fonderi dove venivano “gettati” (fusi) i cannoni: probabilmente la storpiatura di “getto” in “ghetto” nacque la denominazione poi adottata anche fuori Venezia.
Nel Ghetto vi sono cinque Sinagoghe che si caratterizzano tra loro per il rito celebrato : la Schola Spagnola e la Schola Levantina nel Ghetto Vecchio; la Schola Italiana, la Schola del CAnton e la Schola Tedesca nel Ghetto Nuovo. Lasciato il ghetto si giunge alla chiesa della Madonna dell’Orto ove è possibile ammirare le ertomi tele del Tintoretto collocate ai lati del presbiterio; sempre del Tintoretto è la magnifica “Presentazione della Vergine al Tempio” collocata sopra la porta della Cappella di S. Mauro.
Uscendo dalla Chiesa ed incamminandosi verso sinistra si giungerà allo Squero sul Rio della Sensa: varrà la pena scattare qualche foto della Venezia più vera e meno frequentata.

La Riviera del Brenta
Costruite a partire dal XV secolo, le ville dei nobili veneziani trasformarono la Riviera del Brenta, tanto da renderla quasi una estensione di Venezia sulla terraferma. Palladio, Veronese, Scamozzi, Tiepolo sono i nomi più noti di coloro che lasciarono segni indelebili del loro genio artistico nel caratterizzare una villa con giardino, dove la facciata principale è quella che guarda l’acqua e la cui funzione è quella ricreativa per lo spirito, lontano dalla vocazione mercantile della città.

Treviso
“Trevigi è città posta in pianura, di situazione lieta, d’aria temperata e salubre, e abbondante di chiare, fresche e dolci acque”. Così il Salmon, insigne geografo del Settecento veneziano descrive Treviso.
La città è sorta in corrispondenza dei corsi Cagnan e Roggia (Siletto) ed è attraversata dal fiume Sile , navigabile nel tratto che va da Treviso alla laguna di Venezia.
Nel medioevo Treviso fu circondata dalle mura ed è all’interno di esse che si concentrano i luoghi da visitare.
Il fulcro della città è Piazza dei Signori, su cui si affaccia il Palazzo dei Trecento e la sua loggia affrescata. Dietro alla Piazza, oltre lo storico palazzo del Monte di Pietà, si sviluppa l’intrico di viuzze e canali, ricco di pittoreschi scorci sul portico dei Buranelli e sulla pescheria. Tra Piazza dei Signori e Piazza del Duomo corre il cardo romano del Calmaggiore, illuminato da eleganti negozi e signorili facciate; altri spazi più minuti, come piazza Pola, piazza San Vito e piazza Rinaldi, richiamano invece la struttura del campiello veneziano. Nelle architetture sacre di Treviso si concentrano i principali tesori dell’arte cittadina, quali ad esempio il ciclo di affreschi su Sant’Orsola nella Chiesa di Santa Caterina e quelli della Sala del Capitolo presso la Chiesa di San Nicolò; da ricordare anche le chiese di San Francesco e San Vito. Grandi artisti hanno inoltre lasciato testimonianze nelle altre chiese cittadine:importante la pala di Tiziano nel Duomo. Da visitare sono le collezioni del Museo Civico “L. Bailo” e le periodiche esposizioni di Casa dei Carraresi.